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Ansia o virus?

Hai presente la battuta sull’apertura di Google e scoprire di avere tutti i disturbi associati a una determinata malattia?

Nella situazione attuale, in cui vengono diffuse ovunque le indicazioni dei sintomi di una malattia terribile, poco compresa, sconosciuta, misteriosa e, quindi, particolarmente spaventosa, non sorprende che potresti provare qualcosa che assomiglia a quei sintomi. Soprattutto se consideriamo che l’ansia forte si manifesta in modi molto simili a una malattia.

Oggi ti aiuteremo a capire come distinguere se sei affetto dal virus o dall’ansia.

Partiamo dalle basi.

Ci sono persone che hanno una soglia d’ansia bassa e che si fanno influenzare più delle altre persone dai fattori esterni. Come forse saprai, ci sono diversi tipi di microfoni. Alcuni devi tenerli davvero molto molto vicini per riuscire a farti ascoltare bene,  altri sono ipersensibili e possono captare anche un leggero fruscio. Vale lo stesso in questo caso. Le persone irrequiete raccolgono le vibrazioni del mondo che le circonda e iniziano a “vibrare” anche loro.

Il panico aumenta, evolve e il soggetto diventa gradualmente preda della paura, di un senso di minaccia incombente e di sentimenti sempre più intimidatori. Il tutto inizia ad assomigliare a una tormenta, a una tempesta in cui tutto è bianco, la neve vortica e si compatta in una tela densa, non puoi vedere nulla. La capacità di pensare correttamente diminuisce. I pensieri vagano. O non si riesce a strutturarli, oppure si riesce, ma non per molto. Nella tua mente prevalgono fantasie spaventose su quanto la situazione sia tragica, sul fatto che moriremo tutti (“beh, anche se non tutti, io o i miei parenti sicuramente…”).

Ogni azione compiuta da qualcuno coinvolto in una tempesta di ansia ha lo scopo di ridurla. Queste azioni ricordano di più quei rituali che bisogna assolutamente fare, altrimenti è la fine. Il lavarsi ossessivamente le mani non viene fatto per la pulizia, ma per placare la paura.

Di norma, le azioni intraprese sotto l’influenza di un’ansia incontrollabile sono molto caotiche e illogiche. Ad esempio, tutti conoscono l’aneddoto della farina. Perché acquistare 15 confezioni di farina invece di altro? Perché il cervello non  riesce a pensare logicamente in questo stato. Non riesce ad “azionare le rotelle”, ma invia segnali per intraprendere azioni stereotipate e cliché.

Nel campo della salute e del benessere, il soggetto riottoso mostrerà esattamente gli stessi schemi caotici e illogici. Inoltre, può avere l’impressione di agire esclusivamente nel proprio interesse. Ad esempio, misurerà senza problemi la febbre 5 volte all’ora, andrà fino in clinica per poter fare una radiografia ai polmoni, anche se non ha tosse e, se non dovesse risultare nulla, proverà con  la risonanza magnetica. E se non ci fossero mezzi od opportunità per ulteriori  test diagnostici, allora, come scritto su Internet, “tratterrà il respiro per 10 secondi”, leggerà mille articoli scientifici e così via.  Lo scopo di tutte queste azioni è di ridurre l’agitazione interna. Non si tratta di prendersi cura di sé o di sentirsi meglio, si tratta di smettere di tremare.

Per aiutarti ad orientarti, ecco i criteri che puoi “applicare” a te stesso:

  • Assistenza sanitaria = prestare attenzione ai sintomi.
  • Ansia = RICERCA di reazioni corporee e interpretazione di ognuna di esse come presagio di morte.
  • Assistenza sanitaria = Voglio stare meglio
  • Ansia = Sono malato terminale/Sto per ammalarmi/Morirò sicuramente.
  • Assistenza sanitaria = mitigazione del rischio.
  • Ansia = tentativi di isolarmi completamente dal rischio.
  • Assistenza sanitaria = Sto facendo tutto ciò che è in mio potere, ma non posso  controllare tutto.
  • Ansia = Ho tutto sotto controllo.
  • Assistenza sanitaria = Ho questo e quel sintomo.
  • Ansia = Ho una malattia terribile.
  • Assistenza sanitaria = Sto trattando i miei sintomi.
  • Ansia = Sto combattendo la morte.

Perché ti stiamo dicendo tutto questo? Per darti l’opportunità di valutare quanta ansia hai. In effetti, il piano d’azione successivo dipende da questo.

Quindi, se giungi alla conclusione che l’ansia severa e la manifestazione di tendenze ipocondriache sono il tuo problema, affrontiamone i sintomi.

Come abbiamo detto sopra, la sovraeccitazione mentale influenza il tuo stato fisico. In poche parole, a causa dell’ansia, puoi provare dolore, avere prurito, sentire costrizione, sentirti la febbre e molto altro.

Tuttavia, il nostro articolo di oggi è sul tema “Dottore, ho sicuramente il coronavirus”, quindi ci soffermeremo più in dettaglio sugli indicatori di ansia che riportano alle infezioni da virus respiratorio:

  • insufficienza respiratoria (difficoltà respiratoria, nodo alla gola, senso di pesantezza al torace e ai polmoni);
  • palpitazioni cardiache (più frequenti e più intense), una sensazione di costrizione al cuore, dolore;
  • tosse;
  • mal di gola e sensazione di dolore;
  • un leggero aumento della temperatura corporea;
  • impressione, immaginaria, di avere la febbre;
  • tensione muscolare.

Risulta esserci ambiguità. I sintomi possono corrispondere sia al virus che a un altro tipo di influenza, a un forte raffreddore o a una forte ansia.

La variabilità è uno degli strumenti più importanti per affrontare le condizioni di ansia. Perché in un attacco di panico perdiamo la capacità di vedere tutte le opzioni, vediamo solo una “versione”. Man mano che emergono altre spiegazioni, l’intensità dell’ansia diminuisce.

Supponiamo che tu ora abbia questo dubbio legittimo e ragionevole: okay, ma come distinguere i segni della malattia dalle oscillazioni emotive interne? Liquido il tutto come allarmismo e prendo la propoli per una febbre che arriva a 38 gradi?

Ovviamente no.

In primo luogo, i segni di una forte ansia non sono specifici. Di solito vengono riferiti come fastidi “nella regione cardiaca”, “al torace”, come una generale sensazione di “non sentirsi tanto bene”, ecc.

Invece i sintomi del virus sono chiari: tosse, febbre, brividi, dolori in tutto il corpo, mal di gola, naso che cola.

In secondo luogo, in caso di ansia, una persona CERCA i segni di un disturbo (ho questo o forse questo). In caso di malattia, non devi cercare, tutti i segnali sono in piena vista.

In terzo luogo, i sintomi dell’ansia scompaiono o diventano più lievi dopo gli esercizi per ridurla.

I sintomi del virus invece non scompaiono, indipendentemente dal fatto che tu stia respirando o meno col diaframma.

Quindi, cosa fare se ti riconosci nella descrizione di una persona iper-ansiosa, con la paura  del coronavirus che fa capolino?

  1. Focalizza la tua attenzione sui sintomi invece di cercarli.
  2. Analizza gli indicatori: quanto sono specifici.
  3. Monitora attentamente quando compaiono. Se succede dopo aver letto le notizie o guardando la TV,  controlla di nuovo con l’aiuto di esercizi per ridurre l’ansia
  4. Osserva cosa succede ai sintomi dopo aver preso misure anti-ansia (respirazione, esercizi mirati). Se l’ansia si riduce, anche di pochissimo, significa che c’è la possibilità che il problema sia molto probabilmente l’ansia.

Per ogni evenienza, chiariamo un’ulteriore cosa: se hai la febbre alta, una forte tosse, il respiro corto e altri indicatori chiari e forti di un’infezione da virus respiratorio, consulta un medico!

Troverai gli esercizi per placare l’ansia nella sezione Psychosutra.

Prenditi cura di te!