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Cosa sappiamo dei gaslighter?

Come nel caso dell’abuso (è abbastanza difficile distinguere l’uno dall’altro, perché il confine potrebbe non essere così netto), spesso i gaslighter fanno vivere in qualche modo alle altre persone ciò che essi stessi hanno vissuto in passato, o che hanno osservato all’interno della loro famiglia . Gli aggressori potrebbero avere differenti ragioni per comportarsi come fanno: consce e inconsce, ovvie e meno ovvie.

Giulia è cresciuta in una famiglia in cui a nessuno importava del suo valore come persona. I genitori erano troppo concentrati su di sé: si lasciavano e si riprendevano, si contendevano Giulia, cercando di portarla ognuno dalla propria parte per avere un vantaggio nel conflitto. Giulia aveva un disperato bisogno di attenzioni e di sostegno e si accontentava delle poche briciole che le concedevano. Una volta ha finto di svenire a scuola e un’insegnante, molto dispiaciuta per lei, l’ha presa sotto la sua ala a dispetto degli altri. A volte le faceva le trecce ai capelli o si scrivevano chat affettuose dopo le lezioni. Giulia ha iniziato ad “ammalarsi” abbastanza spesso per ricevere la sua dose di cure. Quando ha trovato un ragazzo, Giulia è impazzita per l’ansia, aveva paura di perderlo e metteva in pratica i soliti metodi. Se lui cercava di fare qualcosa per conto suo, lei  lo accusava di non prestarle attenzione, “sveniva” per la frustrazione, sottolineando ogni volta di stare così a causa sua. Quando il suo ragazzo ha vinto una borsa di studio per uno stage all’estero, Giulia è finita in ospedale per un esaurimento nervoso e gli ha scritto una lettera in cui minacciava di prendere tutte le sue pillole, se lui fosse partito, perché per lei era impossibile vivere senza di lui per sei mesi.

La fragile Giulia è un aggressore? Sicuramente. Tuttavia, è lungi dall’essere consapevole della distruttività delle sue azioni e in questo modo crede di “combattere per il suo amore”. Un’altra importante motivazione del gaslighter è l’affermazione di sé. È come se si stesse elevando sopra la vittima, creando questa realtà alternativa per lei.

All’inizio della relazione tra Alessia e Domenico, Domenico ha completamente sommerso Alessia di amore e di attenzioni. Tantissimi complimenti, dichiarazioni, le esprimeva sempre il bisogno di starle vicino con tutto sé stesso. Alessia si è abituata a sentirsi letteralmente il centro dell’universo. Poi, però, la fonte di tanta ammirazione e adorazione si è prosciugata. Domenico si è allontanato, è diventato freddo e indifferente, e Alessia era pronta a fare di tutto per essere di nuovo la sua “adorata”. Domenico ha dato la sua spiegazione su “quale fosse il problema”. Pensava che Alessia avrebbe dovuto perdere peso e mettersi in forma. Dovrebbe sapere anche lei che i suoi fianchi sono improponibili e che mangia decisamente troppo, una donna dovrebbe mangiare come un uccellino. E lui, Domenico, ha una gran voglia di tornare ad ammirarla! Alessia deve pesare le parole, se le sfuggono delle espressioni comuni, sul volto sofisticato di Domenico appare una smorfia: “Sei davvero una provincialotta”. Domenico, in parole povere, ha spiegato che il problema non era lui, ma Alessia, e quando lei ha cercato di condividere con lui la responsabilità della piega che aveva preso la loro relazione, come risposta ha ricevuto uno sguardo triste e un sospiro: “Tesoro, vedi, non stai vedendo le cose nel modo giusto. Guarda quanto ho lavorato duramente per noi! E tu stai rovinando tutto, è molto triste…”

Domenico ha preso gradualmente il controllo quasi illimitato su Alessia. Il desiderio che lei aveva di essere amata da lui è diventata la sua arma. Lui non fa che affermare sé stesso, spiegandole di volta in volta i suoi “errori”, e allo stesso tempo, spacciandosi per un benefattore, perché la sta educando e salvando dai suoi difetti, rendendola una persona migliore. Come Pigmalione, sai…

A volte l’aggressore riceve benefici reali, che possono essere tradotti in valori materiali. Ad esempio, accaparrarsi la proprietà di un appartamento, mentre la vittima acconsente senza riserve a tutte le condizioni e non è indignata. In un modo o nell’altro, il gaslighter si dipinge come bello intelligente, forte, mentre la vittima è l’opposto: stupida, insignificante, sbagliata. E in questo contesto, ovviamente, si nota ancora di più. O come nel caso di Giulia, in cui la manipolatrice è debole e indifesa, e la sua vittima è crudele e cerca di danneggiarla con le sue azioni.

Quindi, questo è ciò che fa un gaslighter nelle relazioni:

– ti fa sembrare cattiva e ci riesce davvero bene. Tu e chi ti sta vicino arrivate a pensare che si tratti soltanto…della verità e che si stia solo prendendo cura di te;

– cambia argomento di conversazione se lo ritiene scomodo; ad esempio, se gli viene detto che non sta lavorando da sei mesi, risponde: “Devo stare a casa, ti rendi conto che ti occupi dei bambini in maniera pessima? Ti ricordi che il mese scorso nostra figlia si è spaccata il labbro a causa tua?”;

– sottovaluta e sminuisce (“Beh, non puoi essere così emotiva”, “È soltanto una tua impressione”, “Stai pensando troppo come al solito”, “Non volevo assolutamente offenderti, sei tu che reagisci in maniera spropositata”);

– nega ed elude (“Non ricordo sia mai accaduta una cosa del genere, te lo sei inventato”, “Stai mentendo, non l’ho mai detto”, “Non ti capisco proprio!”, “Mio dio, ma ti stai ascoltando?”);

– distorce, cambia, gira letteralmente tutto al contrario, e alla fine ti senti stupida, perché per te era andato tutto diversamente (“Non ti ho colpito, come puoi dire questo! Ti ho sfiorato appena e sei caduta” , “Se ben ricordi la situazione, vedrai che stavo solo cercando di aiutarti e, come al solito, sono stato “punito” per questo..”)

Se hai la sensazione di vedere la realtà attraverso uno specchio deformato e ritieni che i tuoi sentimenti siano troppo in contrasto con ciò che ti stanno dicendo, dovresti analizzare attentamente le tue relazioni e ciò che accade al loro interno. Non è facile, perché a un certo punto è difficile fidarsi dei propri sentimenti.