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Odio mio padre

Oggi nella nostra rubrica “Caro terapista” analizzeremo la lettera di una giovane donna che si vergogna dei suoi sentimenti negativi verso suo padre. Vediamo cosa suggerirà lo psicologo di Mindspa.

“Ciao, team Mindspa! Mi chiamo Maria e vorrei chiedere un vostro consiglio.”

Ciao Maria. Risponderò alla tua lettera paragrafo per paragrafo.

  • “Recentemente ho iniziato a lavorare sulla mia autostima, sul mio stato emotivo e sulla mia ansia. Sto leggendo molti dei vostri articoli, seguo dei blog, guardo IGTV e posso constatare come il mio mondo stia cambiando. Ma ci sono alcuni problemi che non posso risolvere da sola.”

Hai fatto un ottimo lavoro iniziando a lavorare su te stessa e sul tuo stato emotivo. Indica che sei pronto a cambiare. Quando una persona è pronta a lavorare ed è aperta al cambiamento, questo avverrà sicuramente.

  • “Inizierò da mio padre. La mia ansia deriva dal fatto che mio padre beveva. I suoi episodi di alcolismo non erano quotidiani, ma beveva in modo incontrollato per 1-2 giorni e poi rimaneva sobrio per circa 2 settimane. Ma l’alcol è sempre stato presente nella nostra famiglia. Dall’età di 16 anni (e ora ne ho 27), spesso son dovuta uscire per andare a cercarlo e trascinarlo a casa, perché mia nonna si preoccupava per lui (È stata lei, essenzialmente, a crescermi. Sento molto attaccamento/dipendenza nei suoi confronti). Ero sempre spaventata dall’umore che avrebbe avuto una volta tornato a casa. Sarebbe tornato a casa ubriaco? Mi avrebbero chiamato per chiedermi di cercarlo? (Penso che la mia ansia si fondi su queste esperienze.)”

Mi dispiace molto che tu, da bambina, abbia dovuto affrontare tutto questo. Un comportamento simile è inaccettabile da parte di un padre. È assolutamente inaccettabile. E sì, hai ragione, i figli degli alcolisti hanno spesso dei problemi di ansia, perché sono abituati a vivere in una costante tensione e in una doppia realtà.

  • “E adesso mi ritrovo a pensare che odio mio padre, quando è ubriaco. È un odio insopportabile che mi brucia dentro. Allo stesso tempo, quando è sobrio, va tutto bene. Provo una grande vergogna a causa di queste emozioni.”

Maria, il tuo odio verso tuo padre ubriaco è normale e comprensibile. È una reazione normale al suo comportamento passato e presente. No, non abbiamo il dovere di adorare i nostri genitori indipendentemente dalle loro azioni, solo perché sono i nostri genitori. Questa è una sciocchezza e un’assurdità.

L’obiettivo di ogni genitore è provvedere alla sicurezza del proprio figlio. Tuo padre ha fallito sotto quest’aspetto. Quindi, perché dovresti adorare un alcolizzato che ti ha molestato? Non c’è alcun motivo per farlo.

Inoltre, c’è un passaggio importante: tu non odi tuo padre in generale, ma solo in parte. L’hai detto tu stessa. C’è un papà che ami e c’è un papà che odi. Entrambi sono tuo padre. Le persone hanno molte sfaccettature, molte parti. Puoi provare sentimenti diversi verso queste parti ed è importante riconoscerlo.

  • “Non sono in grado di parlargli apertamente, ho paura di un’altra scenata da ubriaco. Inoltre, mia madre mi ha praticamente abbandonato. Anche a lei piaceva bere. Sostanzialmente, ho il terrore di essere abbandonata, senza famiglia.”

Maria, mi dispiace molto che tua madre si sia comportata in questo modo. Ho una notizia per te. Sfortunatamente, non hai mai avuto una famiglia. Ci sono due persone che hanno fallito come genitori. E ci sei tu, che stavi e stai cercando di salvarli. Ma è difficile chiamare famiglia questa situazione.

Una famiglia è un’alleanza. Implica rispetto, cura reciproca, gentilezza e sostegno. Sfortunatamente, non hai niente di tutto questo con queste persone.

  • “Oltre a ciò, ora i miei genitori hanno iniziato i lavori di ristrutturazione nel loro appartamento e hanno chiesto di trasferirsi da me. Questi lavori di ristrutturazione vanno avanti da 5 anni e stiamo vivendo nel mio appartamento di 30 metri quadrati in 5 persone. Sono persino andata a lavorare all’estero, per guadagnare di più. Sono tornata e ho dato loro dei soldi, solo per accelerare i lavori di ristrutturazione. Ma non era abbastanza. Sto programmando di tornarci, dopo che la pandemia sarà finita, probabilmente il prossimo marzo. Voglio prestare loro ancora più soldi, solo così potrò allontanarli da me.”

Maria, penso che dovresti considerare perché le cose stiano andando in questo modo. I tuoi genitori la stanno ovviamente tirando per le lunghe. Qualunque sia la ragione, evidentemente è più conveniente per loro vivere con te. E tu lo stai permettendo. Non sollevi obiezioni, ma LASCI CASA TUA.

È un segnale che non hai confini forti e che non sei in grado di difenderli. Dovresti iniziare a lavorare su questo problema.

  • “In aggiunta, durante il lockdown ho perso il lavoro (sono una ballerina). Ho iniziato un corso di web design, in modo da poter avere una fonte di reddito alternativa (dovevo pagare le mie lezioni). Continuo a pagare il mio appartamento usando i miei risparmi. Ma questi stanno diminuendo e mi manca ancora un mese di corso. Durante il lockdown, io e il mio ragazzo ci siamo lasciati. Con lui ho vissuto la storia più bella di tutta la mia vita. Questa è stata l’ultima goccia. Sono crollata, perché ero molto felice in questo rapporto. Non c’erano segnali che ci saremmo lasciati.

Ma durante il lockdown siamo dovuti stare separati. Durante il secondo mese abbiamo iniziato a comunicare meno e, all’inizio di maggio, subito prima del mio compleanno, ci siamo lasciati. Adesso ho paura anche che non troverò mai un’altra persona che sia giusta per me, una persona che mi renda felice. (Sto seguendo il vostro corso per affrontare la paura delle relazioni).”

È un peccato che ti sia successo tutto nello stesso periodo. È difficile. E, ovviamente, provoca tanto stress. È importante lavorarci su. Abbiamo anche un corso “Antistress”, per te sarebbe un bene seguirlo.

Per quanto riguarda i tuoi pensieri sul “non trovare mai più…”, lascia che ti dica una cosa. Non troverai una persona che è esattamente come lui. Troverai una persona diversa, con la quale potrai essere felice in un modo diverso. Perché, quando la incontrerai, anche tu sarai una persona diversa, non quella che eri col tuo ex. Noi cambiamo e le nostre relazioni cambiano, è una cosa normale.

  • “Sto cercando, con molto impegno, di uscire da questo stato da sola, gradualmente. Durante il lockdown, ci sono stati momenti in cui stavo seduta a piangere, pensando che la mia vita non avesse più senso. Ho anche preso in considerazione i modi migliori per suicidarsi”.

Ti capisco. Quando tutto ti crolla addosso nello stesso momento, è difficile da sopportare. Lacrime e pensieri suicidi sono reazioni normali in queste circostanze. È spiacevole e difficile, ma è normale.

  • “Ma me ne sono tirata fuori, con il vostro aiuto. Non so come ho trovato la forza…ho iniziato a meditare, a tenere un diario, a passeggiare nel parco (appena ci hanno permesso di uscire), a prendermi cura di me stessa.”

Stai facendo un ottimo lavoro. Devi sentirti orgogliosa e meritevole di rispetto.

  • “Ma adesso mi rendo conto che non sarò in grado di affrontare da sola i miei sentimenti strazianti verso mio padre.”

Idealmente, dovresti lavorarci con un terapista. Se non hai questa possibilità, allora lavoraci in maniera indipendente, affrontando i tuoi sentimenti e le tue emozioni. Nel tuo odio ci sono molte componenti: risentimento, rabbia, impotenza, ecc. Puoi affrontarle poco a poco, una per una, e sciogliere questo groviglio.

  • “Come posso reggere fino all’anno prossimo, così da poter viaggiare di nuovo, guadagnare soldi e prestarli ai miei genitori?”

Maria, non capisco davvero perché dovresti risolvere tu il problema del loro appartamento. Non è questo il tuo obiettivo. Il tuo obiettivo è proteggere te stessa.

  • “Questo odio verso di lui, quando è ubriaco, mi sta distruggendo, semplicemente.”

Immagino che tu avverta questa intensità insostenibile perché, in parte, ti incolpi per questa sensazione. Stai cercando di reprimerla e non permetti a te stessa di mostrarla.

  • “Grazie per la vostra risposta. So che dovrei essere risoluta, ma la paura di restare senza famiglia mi paralizza. Sicuramente si offenderanno, compresa mia nonna, perché gravita attorno a mio padre.”

Maria, penso che dovresti vedere la situazione da un punto di vista adulto. Quindi, se si offendono, cosa accadrà? Cosa portano di buono nella tua vita? Finora non ho sentito niente del genere nella tua storia. Tutto ciò che hai raccontato è stata la loro influenza negativa nella tua vita.

Inoltre, ti dirò, potrebbero offendersi, ma lo supereranno. Queste sono persone dipendenti. Raramente se ne vanno perché si offendono. E, ad essere onesti, questo è un peccato.

  • “Ammiro tutto ciò che fate per gli altri.”

Grazie. Maria, spero che guarderai la tua situazione da una prospettiva più equilibrata e razionale. Capisco che sia difficile. Ovviamente sei una persona codipendente e devi impegnarti molto, iniziare a lavorare sulla tua codipendenza. A tal proposito, il primo passo sarebbe quello di allontanarti dai tuoi genitori. Volevi stare lontana da loro e ne hai davvero bisogno.

Abbi cura di te.